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11/05/2013
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Stima dei flussi energetici e di massa tra suolo ed atmosfera nelle aree umide |
Prenderà avvio nelle Riserve naturali regionali del Lago di Tarsia e della Foce del Crati il programma “Stima dei flussi energetici e di massa tra suolo ed atmosfera nelle aree umide”, promosso dall’Ordine Nazionale dei Biologi nell’ambito del Protocollo d’intesa sottoscritto con Amici della Terra Italia in qualità di Ente gestore delle Riserve Tarsia-Crati.
Negli ultimi anni, l'attenzione per le problematiche ambientali ha portato a riconoscere i benefici delle zone umide (wetlands) naturali che, essendo tra gli ecosistemi meno perturbati dall'uomo e dallo sviluppo industriale, sono divenute zone di conservazione e tutela di flora e fauna. Le zone umide risultano, inoltre, decisive nel miglioramento della qualità delle acque, agendo come trappola per i sedimenti e gli inquinanti e rimuovendo le sostanze ad essi associate.
Particolarmente considerato sarà il tema della gestione della risorsa idrica, attraverso la stima del bilancio idrologico, e dello scambio netto di gas serra. Comprendere i processi di scambio a livello ecosistemico è alla base degli studi per la gestione delle risorse idriche e offre, inoltre, la possibilità di definire un ruolo per la componente vegetazionale sul tema dei cambiamenti climatici.
In ottemperanza al protocollo di Kyoto, che prevede che tutti i paesi dell'Unione Europea sono tenuti a sviluppare un sistema nazionale per la stima dei sink (carbonio assorbito) e delle source (carbonio rilasciato) di origine naturale o antropica, il programma si pone come obiettivo generale il monitoraggio in continuo dell’evapotraspirazione effettiva, dei flussi di energia e di CO2 intercorrenti tra la vegetazione e l’atmosfera, ai fini di una più precisa quantificazione e di una più efficiente gestione delle risorse idriche.
Finalità del programma è quella di valutare la performance dell’applicazione Eddy-covariance, per lo studio dei processi legati alle dinamiche vegetative e per la stima dei flussi energetici e di massa a livello di ecosistema. Attraverso il metodo Eddy-covariance (che è una tecnica per misurare e calcolare i flussi turbolenti in atmosfera), si arriverà a conoscere il bilancio energetico, l’evapotraspirazione e lo scambio netto di carbonio a livello di ecosistema, che permette di individuare un corretto modello di gestione e controllo delle Riserve (per definire la quantità giornaliera e/o settimanale di acqua consumata/necessaria alla stessa) ed, inoltre, contestualmente certificare l’efficienza di fissazione di CO2 atmosferica.
L’avvio del programma è stato annunciato ed illustrato nei giorni scorsi nell’ambito della Conferenza: “Cooperazione attiva: la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ambientale italiano”, tenuta a Cosenza presso la Sala di rappresentanza di Confindustria tra l’Ordine Nazionale dei Biologi e il Corpo Forestale dello Stato.
Alla Conferenza sono intervenuti Giovanni Misasi, Commissario Ordine dei Biologi di Cosenza, Giuseppe Graziano, Capo del Corpo Forestale della Calabria e Agostino Brusco, Direttore delle Riserve naturali del Lago di Tarsia e della Foce del Crati. Ha concluso i lavori Ermanno Calcatelli, Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi.
Tarsia (Cs), 11 maggio 2013
Amici della Terra Italia Ente gestore Riserve Tarsia-Crati
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