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03/02/2015
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Contrasto all'attività di bracconaggio |
L’Ente gestore delle Riserve si è congratulato con il Comando regionale e provinciale del Corpo Forestale dello Stato per l’attività che ha portato, nei giorni scorsi, il personale del Comando Stazione di Acri (CS) a sorprendere all’interno del perimetro della Riserva naturale regionale del Lago di Tarsia – Territorio del Comune di Santa Sofia d’Epiro una persona nell'esercizio dell'attività venatoria e, contestualmente, al sequestro dell’avifauna abbattuta e relativo fucile e cartucce. L’uomo è stato denunciato alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari (Cs).
Nelle Riserve del Lago di Tarsia e della Foce del Crati la caccia è vietata nei confini perimetrali e nelle aree contigue, dove il divieto è esteso ad una fascia di rispetto di 2000 metri per la Riserva Foce del Crati e di 1500 metri per la Riserva Lago di Tarsia.
L’attività di bracconaggio nelle due delle due ed uniche, ad oggi, riserve regionali, nonché importanti aree umide e crocevia delle principali rotte migratorie di molte specie di uccelli, costituisce una delle principali minacce alla straordinaria biodiversità presente nelle Riserve del Lago di Tarsia e della Foce del Crati.
L’operazione, si legge nella lettera inviata ai vertici del CFS, non solo rappresenta un’azione di affermazione della legalità, quanto un netto segnale di presenza dello Stato nella lotta al bracconaggio e alla perdita di biodiversità.
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