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11/02/2016 | Preoccupazione per la realizzazione di un pozzo per la ricerca di idrocarburi terra-mare.

L’ Associazione Amici della Terra Italia, in qualità di Ente gestore Riserve naturali regionali Lago di Tarsia – Foce del Crati, con una nota inviata all’Assessore all’Ambiente della Regione Calabria, al Presidente della Provincia di Cosenza e ai Sindaci dei Comuni di Cassano Ionio e Corigliano Calabro ha manifestato la propria preoccupazione per i lavori relativi alla perforazione di un pozzo esplorativo ad opera della società Apennine Energy Spa, nel Comune di Cassano Ionio, con l’intendo di raggiungere partendo dalla terraferma il giacimento localizzato nell’offshore ionico.

I lavori verranno eseguiti in un’area distante circa 500 metri dal confine del SIC della Rete Natura 2000 “Foce del Fiume Crati” e della Riserva naturale regionale Foce del Fiume Crati, e circa 1.500 metri dal SIC  “Casoni di Sibari”.

La Foce del Fiume Crati rappresenta la più importante area umida della Calabria. Al suo straordinario patrimonio naturale, costituito da circa 480 specie vegetali e da circa 200 specie di fauna vertebrata, vanno aggiunti i dati ottenuti da un recente lavoro realizzato dall’Ente gestore con il supporto scientifico del Dipartimento di Ecologia, Biologia e Scienze della Terra dell’Unical, sulla flora e sulla fauna acquatiche, che fanno registrare 175 taxa animali, di questi 109 rinvenuti nell’area marina e 66 nell’area fluviale. Interessanti ed unici, per i mari di Calabria, sono le 57 specie botaniche censite tra piante superiori, macrofite e microfite acquatiche e i 39 generi di fitoplancton.

Ma il dato, altrettanto significativo, che rafforza l’importanza di questo lembo di territorio protetto nella tutela delle risorse ambientali, è quello che la Foce del fiume Crati rappresenta non solo un’area di ripopolamento, ma anche la fonte alimentare per tutta la fauna ittica dell’Alto Jonio Cosentino.

In base alle considerazioni sulla rappresentatività ambientale dell’area oggetto di intervento, appaiono più che fondate le preoccupazioni sugli ingenti e irreversibili danni che tale opera potrebbe arrecare al patrimonio floro-faunistico e all’economia locale basata, prevalentemente, sul turismo e sul pescato

Alle Autorità destinatarie della missiva l’Ente gestore delle Riserve ha chiesto di opporsi fermamente ad ogni attività che possa minacciare seriamente la biodiversità e le risorse naturali di un’area ad elevata valenza ambientale.

Tarsia (Cs), 11 febbraio 2016

Amici della Terra Italia
Ente gestore Riserve Tarsia-Crati

 





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